179 - Sulla Vetta della Rocca, la Preghiera della Foresta
E’ incisa su una tavoletta di legno e affissa in alto, sul fronte della tettoia davanti al ristorante della Vetta.
A realizzarla furono i ragazzi della scuola dell’obbligo di Cavour partecipanti ai campeggi della Rocca, organizzati dalla Procavour negli anni Ottanta con i mitici Giorgio (Panighini), Annamaria e Cristina (Giuliari), Marco (Lautiero).
Il testo (leggermente modificato e ormai quasi illegibile) è stato tratto da “L’Amico dell’Albero” di Gilbert Ancieau (ed. La Scuola – Brescia), ma l’origine sembra ricondurre ad un anonimo jugoslavo che l’avrebbe scritto nel 1937.
La preghiera incomincia con UOMO e finisce con NON MI DISTRUGGERE:
Uomo!
Io sono il calore del tuo focolare
durante le fredde notti dell’inverno,
sono l’ombra amica
quando brucia il sole d’estate.
Sono l’intelaiatura della tua casa,
l’asse del tavolo.
Sono il letto su cui dormi e il
legno con cui costruisci i tuoi carri e le tue barche.
Sono il manico della tua zappa,
la porta del tuo recinto.
Sono il legno della tua culla e
della tua bara.
Io sono il pane della bontà,
il fiore della bellezza.
Ascolta la mia invocazione:
non mi distruggere!
Giorgio Panighini (scomparso prematuramente nel 2011), ricordando la sua militanza in Proloco, aveva scritto:
“Quando Nanni (Vignolo, scomparso pure lui prematuramente nel 2008) ebbe l’idea del Campeggio sulla Rocca per i ragazzi della scuola dell’obbligo, a me, vecchio boy-scout un po’ montanaro, si era allargato il cuore. Abbiamo fatto una scommessa e l’abbiamo vinta, facendo divertire (lavorando e giocando) decine e decine di giovani…”
Da una piccola targa, posta sul fondo della tavoletta su cui è incisa la preghiera, si evince di un restauro avvenuto tempo fa a cura dell’Associazione Amici di Mastro Geppetto.