65 - Santini fotografò Cavour per Giolitti
Quella dei SANTINI e’ stata definita una famiglia innamorata dell’immagine. Il loro studio fotografico, a Pinerolo dal 1861 al 1917 (prima era a Firenze), ebbe gran parte nella vita della città e rinomanza sul territorio nazionale.
Il Cav. Pietro (1824-1899) ne fu il fondatore, il figlio Pietro (1872-1917) il prosecutore e il nipote ragioniere, pure lui con lo stesso nome, Pietro (1908-1972) collezionista di opere d’arte, autore della Donazione Santini alla Collezione Civica d’Arte di Palazzo Vittone a Pinerolo.
L’album fotografico di “Pinerolo e Circondario”, presentato da Jacopo Bernardi nel 1865, fa fortuna e dà rinomanza allo Studio Santini. “Le fotografie – è scritto – sono colte con “macchina da campagna”, ed eseguite con prospettiva frontale, focale media e con poche presenze umane, sono tutte stampate per contatto, spesso su carta all’albume”. “Le vedute sono scelte con raro accorgimento di artista, e alcune presentano, fedelmente ritratti, i più splendidi paesaggi che genio di pittore potrebbe sognare…” (dalla Gazzetta di Saluzzo, 1865).
Lo studio si afferma sia per le foto esterne che per il ritratto e i meriti di Pietro Santini sono presto messi in luce presso principi, sovrani e personaggi famosi e importanti dell’epoca come Edmondo de Amicis, Giuseppe Garibaldi, le famiglie Giolitti e soprattutto i reali d’Italia, Umberto I E Vittorio Emanuele III. Umberto I lo nominerà nel 1891 Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia.
La Rocca di Cavour compare nel volume “Piemonte e Valle D’Aosta nella iconografia tardo ottocentesca de LA PATRIA” (Ed. Priuli & Verlucca – 1981) in un’illustrazione di Barberis da fotografia Santini.
Cavour: la via maestra, compare in un’illustrazione (sempre da Fotografia SANTINI) su “Le cento città d’Italia” supplemento mensile illustrato del SECOLO (Milano, 1891). La stessa prospettiva arricchita di particolari compare in “Alle Porte d’Italia / La Rocca di Cavour” di Edmondo de Amicis con illustrazione di Gennaro Amato (edizione originale F.lli Trèves/Milano 1892 e ristampa a cura di Albert Meynier Editore/Torino 1985).
Di Cavour inizio ‘900 esistono almeno sei prospettive attribuibili a Santini, commissionate da Donna Rosa Giolitti Sobrero (moglie di Giovanni Giolitti) e donate al Museo dell’Abbazia di Santa Maria dalle nipoti dello Statista, signore Chiaraviglio. In dettaglio le fotografie riguardano:§
- La Vetta della Rocca con i ruderi del castello (senza il pilone che sarà costruito poi nel 1931)
- Veduta del campanile della Parrocchiale di S. Lorenzo (con gli edifici che esistevano prima del Cottolengo femminile)
- Veduta del paese dalla Vetta della Rocca
- La Fontana “romana”
- Veduta di Cavour dal lato di Bagnolo
- Interno della Parrocchiale di S. Lorenzo
Nel 1911, la Signora Giolitti, ringraziando Santini anche per ritratti fotografici “eseguiti benissimo”, gli esprime la sua gratitudine per le magnifiche fotografie dell’amata Cavour, belle perché fatte da lui e anche perché rappresentanti soggetti molto cari a tutta la famiglia.
Anche Villa Peyron a Cavour, nel 1885, vide Santini all’opera con camere oscure e treppiede, prima per meticolosi sopralluoghi e poi per fotografare casa e parco.