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66 - Il Parco Naturale Rocca di Cavour - Sito rete natura 2000 IT1110001

66 - Il Parco Naturale Rocca di Cavour - Sito rete natura 2000 IT1110001

Così come non si riesce a immaginare Torino senza la collina, non si può pensare Cavour senza la sua Rocca.
“Omphalos” della zona già in epoca preistorica, da sempre deve aver attirato l’attenzione dell’uomo che vi ha lasciato molte antiche testimonianze della sua presenza, fra cui diverse incisioni rupestri e una pittura risalente al 4/5000 AC, scoperta nel 1979 da Franco Zavattaro.
“Camminando sui sentieri della Rocca di Cavour, sembra ancora di sentire aleggiare gli spiriti delle divinità celtiche che in questo luogo, pieno di fascino ma anche di mistero, devono sicuramente aver abitato, scalzate poi da quelle romane, a loro volta allontanate per sempre dal Dio dei Cristiani,…”
Scriveva al Comune di Cavour nel 1969 il dott. Franco Zunino, incaricato del Fondo Mondiale per la Natura presso il Parco Nazionale d’Abruzzo e invitato a visitare la Rocca dal nostro compianto presidente Edmondo Destefanis: “Se questa rupe venisse severamente vincolata creandola in una Riserva Naturale, potrebbe divenire uno dei principali centri di attrazione turistica della pianura occidentale piemontese,… un libro di scienze naturali aperto a tutti, come una scuola viva della natura o pura e semplice attrazione per il turista amante delle bellezze naturali o dello straordinario….”
Già da quell’anno parte la proposta per realizzare il Parco Naturale Comunale della Rocca: fra gli altri, Procavour in testa, aderirono favorevolmente, l’on. Antonio Giolitti e il Prof. Giovanni Giolitti (nipoti dello statista), Luigi Buffa di Perrero, Guido Perassi (studio Geom. Carlo Perassi), il Dott. Gianolio, ecc ecc….   Collaborazione preziosa risultò essere anche quella della PRONATURA.
Dopo varie peripezie, finalmente, il 16 maggio 1980, la Rocca e l’Abbazia di S. Maria (sec. XI) entrarono a far parte delle circa allora 60 aree protette del Piemonte (circa il 6% dell’intera estensione) come Parco Naturale Regionale.
Di proprietà comunale e privata, il Parco ha un'estensione totale di 55 Ha, coperta all'80% da bosco, al 15% da terreno agricolo e al 5% da altro.
Nel 1981, mentre già altre proprietà fondiarie sono state acquisite o donate al Comune di Cavour, anche la Vetta della Rocca (in quel tempo ancora proprietà dei Baroni Maurice-Choisy, eredi dei Benso) viene acquistata dal Comune, che così facendo la restituisce all'intera collettività.
Nel marzo del 1995 il Parco viene accorpato al sistema delle Aree Protette della Fascia Fluviale del Po, tratto cuneese, assumendo il titolo di Riserva Naturale Speciale della Rocca di Cavour.
Per effetto della Legge Regionale 19 del 2009 sul riordino delle aree protette, che apporterà modifiche sostanziali ai territori e agli assetti dei Consigli Direttivi, il Parco Naturale della Rocca di Cavour dal 2012 è sotto la tutela della Provincia di Torino (Città Metropolitana dal 2014) e ha avuto dalla Direttiva Europea Habitat, il riconoscimento come siti di importanza comunitaria (SIC) di due suoi ambienti particolari: la vegetazione rupicola delle pareti rocciose silicee e i boschi di castagno che annoverano alcuni esemplari secolari.
Su iniziativa della Procavour nel 65° di fondazione, dal 2021, anche sulla Rocca, è presente una delle famose Big Bench create da Chris Bangle da Clavesana e ormai diffuse in tutt’Italia e all’estero: questa della Rocca di Cavour è la n. 158.


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