101 - Ten. Col. Luigi Goytre (1893-1943): cimitero di guerra di Tirana (Albania), tomba 650
“TENENDO FEDE AL GIURAMENTO PRESTATO”: è questo il titolo dell’articolo comparso sul “CAVOUR” di Torino, il 23 settembre 1945, a firma di Franco Provenzali. Riguardava il conferimento (da parte del Ministro della guerra Jacini) della Medaglia d’oro alla memoria di “tre dei migliori figli della nostra Italia”:
- il Ten. Col. Luigi Goytre caduto a Tirana il 13 settembre 1943
- il Capitano Giorgi caduto a Chiavica – Pedona (Ravenna) il 2 marzo 1945
- il Tenente Italo Gastaldi caduto a Visso – Norcia il 13 marzo 1944
Luigi Goytre era nato a Cavour nel 1893.
“Appartenne alla gloriosa arma di cavalleria durante la guerra del 1915-18 − continua Franco Provenzali − Il giorno dell’armistizio lo trovò comandante del IV gruppo Corazzato ‘Nizza Cavalleria’ dislocato nei pressi di Tirana. Senza dubitare un momento del suo dovere, seguito dalla maggior parte dei suoi uomini, salì sui monti di quelle terre per mostrare al tedesco di quale verità soltanto si potesse cibare lo spirito del soldato italiano, ma un altro italiano che non voleva riconoscere lo spirito di questa verità, tradì il colonnello Goytre; contro di lui si abbatterono l’ira e il fuoco dei tedeschi. Colpito gravemente al torace nel colmo del combattimento, egli fu raccolto e trasportato soltanto all’alba del giorno dopo all’ospedale da campo. Nell’atroce dolore fisico esisteva e lo tormentava soltanto il più intenso dolore morale: il tradimento di tanti fratelli. In questa pena di comandante, di soldato, di italiano e di uomo libero, morì in terra straniera. …”
Nel 1928, aveva partecipato, tra l’altro, a una celebrazione memorabile di Casa Savoia: il CAROSELLO STORICO nella città di Torino che, con la famiglia reale, vide presenti principi, duchi e tutta la nobiltà per impersonare personaggi famosi della storia dei Savoia. Si celebrava il IV CENTENARIO di Emanuele Filiberto e il decimo Anniversario della Vittoria, per cui erano presenti anche i reparti di cavalleria: Luigi Goytre era al comando della seconda sezione (batt. a cavallo).
Nel 1993, in occasione delle Celebrazioni del Cinquantenario della Resistenza, così scriveva alla Procavour, da Parigi, dove si era trasferita, la signora Fanny Goytre Casalis:
“…vi sono particolarmente grata di aver ricordato in Cavour la figura di mio marito, Tenente Colonnello Luigi Goytre e quella di Alfredo Sforzini, associandoli alla storia e allo sviluppo spirituale di Cavour. Mi conforta sapere che essi saranno ancora ricordati nella mostra ‘Resistenza, lotta e liberazione’ e dall’Associazione dei Partigiani d’Italia. ...”
La signora Fanny morirà due settimane dopo.
Dedicata all’Arma e al padre, una ode profonda e struggente di Elda Goytre Von Korft, una delle tre figlie del colonnello:
QUEI DEL NIZZA
Quand’odio all’alba
una musica strana
non so perché,
ma penso alla “diana”
ch’ udii fanciulla
in dormiveglia attoniti,
e mi culla
come un sospiro di patria lontana.
Li rivedo allora ad uno ad uno
quei del Nizza.
All’ultimo raduno
risero e cantarono
i soldati “suoi”
che sceser nella lizza.
Partiron tutti.
Quanti son tornati poi?
Un pensiero mi rincuora.
Il Reggimento
è vivo ancor tuttora
e ogni anno gli arruolati
sono per l’Arma
un giovanil fermento.
“FEDELE” è il loro motto.
Appena una parola,
ma a lei sola,
simbolo d’onore,
di fermezza che impegna,
di scelta grave:
l’unica degna,
per un Uomo.
In Cavour, a Luigi Goytre, è stata intitolata la via che conduce all’asilo infantile, mentre un’altra gli è stata intitolata a Torino.
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