96 - I POSSEDIMENTI DEI BENSO A CAVOUR
Da un documento rilasciato nel 1875 in carta libera e per uso privato dall’allora “catastaro” comunale, risulta che “… sul foglio settantatre del libro quinto in uso per le mutazioni di registro presso la Comunità di Cavour”, sotto il nome dell’Ill.mo Signor Marchese Ajnardo (1833-1875) del fu Sig. Marchese Gustavo (1806-1864), sono descritti “li seguenti caseggiati e beni stabili”:
CAVOUR centro: molino da macina, due case con cortile, orti, prato e “sito sopra il beale”
SULLA ROCCA: “castello rovinato”, casa, corte, bosco, gerbido vineato
REG. SANT’AGOSTINO, Via di Santa Cristina, Fontanile: molino (detto “del Devesio”) e pesta da canapa, cascina con cortile, prati, orti, pascoli vari, campi, gerbido paludoso, alteno.
Alla fine del documento si legge:
“totale quantitativo delli caseggiati e beni tutti qui avanti descritti in misura antica giornate centotrentacinque, tavole cinquantanove, piedi tre, quali in misura decimale fanno ettari cinquant’uno, are sessantacinque, centiare ottantanove.
Sono li medesimi, e pella rispettiva area, quotati complessivamente dall’allibramento di lire quattro, soldi due, denari tre, punti uno, attomi due, importante pella volgente annata di tributo erariale lire quattrocentoquarantanove, e centesimi sessanta. Li mulini e caseggiati non rurali, soggetti all’imposta vennero stabiliti dell’annuo reddito imponibile di lire duemille ottocento settantacinque, ed in base a questo pell’annata corrente pagano per contribuzione erariale lire quattrocento sessantasette centesimi diciannove…”.
Nel 1898, Ainardo, ultimo marchese Benso di Cavour (successione primogenitura maschile) morto celibe, lascerà in eredità tutto quanto alla Contessa Damigella Ortensia De Sellon d’Allaman la quale a sua volta, lo lascerà al figlioccio Leopold Maurice che lo passerà alla figlia Denise, andata sposa al barone Robert Choisy.
Tutte le proprietà immobiliari dei Benso a Cavour, insieme con quelle di Barge e di Bibiana, passarono quindi alla discendenza della famiglia svizzera della madre del Marchese Gustavo e del Conte Camillo, Adele de Sellon (1779-1846). Ortensia (1821-1905) fu una sua nipote.
Nel 1925, Leopold Maurice nomina e costituisce per suo nuovo procuratore speciale e generale il cavalier geom. Carlo Perassi e a lui conferisce “… la facoltà di rappresentarlo e fare a suo nome e nel suo interesse tutto ciò che concerne l’amministrazione delle proprietà situate nei territori di Cavour, Barge e Bibiana,…”.
Attualmente a Cavour non esiste più alcun possedimento Benso.
Il mulino di Cavour (già esistente nel 1678 e denominato “Mulino di Villa”) è stato operativo fino al 1980.
La casa della Vetta della Rocca (che compare nella mappa Rabbini del 1867), insieme con tutta l’area del Pilone, è stata “portata ad uso della collettività” dal Comune che l’ha acquistata dai suddetti eredi Benso nel 1981.
Anche tutta l’area della Cascina di Sant’Agostino, detta “Cascina Motta” acquistata dai Benso nel 1833 per lire 45 mila ha cambiato, ormai da decenni, proprietà.
Prima dell’ultima guerra, Leopold Maurice, ne aveva fatto riedificare la scuderia.
Dei Baroni Maurice-Choisy alcuni furono conosciuti da molti a Cavour.
Il geom. Carlo Perassi (1885-1953) fu loro procuratore speciale e generale, cosi come lo fu suo padre, il Cav. Geom. Giorgio e come lo saranno successivamente altri componenti della illustre famiglia cavourese.
Ortensia De Sellon fu azionista dal nostro asilo nella seconda metà dell’800.
Leopold Maurice fra l’altro, autorizzò anche, nel 1931, la costruzione del Pilone sulla Vetta della Rocca, allora ancora di sua proprietà, mentre nel 1922 dichiarava, tramite il suo suddetto procuratore, di non avere niente in contrario a che il Comune concedesse una piccola quantità di acqua del “bedale” a monte del Mulino di Villa (“bedale” di cui era comproprietario per i 2/7) all’ospizio di San Giuseppe (ex istituto femminile) ad uso lavanderia.