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125 - Gli Ochetti: una cascina e un porto per il Catinat

125 - Gli Ochetti: una cascina e un porto per il Catinat

La cosiddetta Cascina degli Ochetti esiste tuttora nel territorio del comune di Villafranca Piemonte, al confine con quello di Cavour, poco distante dalla confluenza del torrente Pellice con il Chisone.

E' probabile che abbia conservato il nome dei primitivi proprietari (Ochetti è un cognome ancora molto diffuso nel torinese), anche se la Tenuta, nel tempo, risulta essere stata proprietà di un certo abate Perulia e in seguito dei Conti Barbaroux.

"Era una 'motte' - scriveva Franco Zavattaro -, cioè una delle tante cascine fortificate medievali (non casaforte) che ricordano i castellieri protoceltici: in questo caso forse a guardia e a difesa del vicino e omonimo guado, sull'antica strada degli Ochetti."

Una piccola cappella nella cascina risulta essere stata dedicata a San Giacomo,  mentre sono ancora visibili una meridiana e, sulla facciata nord verso il guado (o porto), una feritoia e il deposito munizioni. Il "rinforzo a scarpa" dei muri testimonia l'antico ruolo di fortificazione dell'edificio.

Il Generale Nicolas de Catinat, nel 1690, durante la sua distruttiva avanzata nella pianura pinerolese, la scelse strategicamente per poter agire su Cavour e nello stesso tempo intimidire la più vicina Villafranca, sfruttando il guado e l'acqua del Pellice (preziosa per l'abbeveraggio dei cavalli), ma soprattutto la vicinanza con Pinerolo che gli permetteva rifornimenti di pezzi di artiglieria.

Nella seconda edizione delle "MEMOIRES ET CORRESPONDANCE DU MARECHAL DE CATINAT" riordinate nel 1836 da M. Bernard Le Bouyer de St. Gervais, si legge fra le note di un ufficiale dell'armata:

"...Notre général, qui avait pris la résolution d'aller camper au pied de Caours, ne jugea pas à propos de changer, d'autant plus que Villafranche ne povait pas lui échapper. On fit marquer le camp à une grosse cassine, au lieu nommé les Ocquets, à un demi-quart de lieu de Caours...on arriva au camp à dix heures du soir, et chaque régiment, à cause de la nuit, mit le plus en sûreté qu'il put..."
Il Catinat vi stanzierà dal 3 al 17 agosto 1690, diretto poi verso Staffarda e Saluzzo, dopo aver distrutto e incendiato Cavour (eccidio del 6 agosto 1690).

Dal campo degli Ochetti aveva scritto al Ministro della Guerra del Re a Parigi di aver fatto arrivare da Pinerolo due pezzi da 16 di cui si era servito per conquistare Cavour. 

Ed è dallo stesso Campo degli Ochetti che, nel 1990, nell’ambito delle molteplici manifestazioni organizzate a Cavour per il 300° Anniversario dell’Assedio, nella sera del 4 agosto, saranno fatti partire dei razzi luminosi per segnalare ai partecipanti alla fiaccolata giunti in vetta alla Rocca il punto esatto che fu dell’accampamento nemico. Fra le autorità, illustre la presenza del compianto Gen. Guido Amoretti, già docente di storia Militare alla Scuola di Applicazione d’arma a Torino e Conservatore del Museo “Pietro Micca” di Torino.


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