48 - Anche Cavour fra i comuni che concorsero alla costruzione dell'Obelisco Siccardi a Torino
La stele, opera di Luigi Quarenghi è alta 21 metri ed è realizzata in granito di Baveno. E’ collocata al centro di Piazza Savoia in Torino. Su di essa sono incisi in ordine alfabetico circa 800 municipi che concorsero alla sua costruzione per ricordare le leggi Siccardi. Fra questi anche Cavour.
Alla base, il 17 giugno 1852, giorno di posa della prima pietra, si seppellirono a titolo simbolico i numeri 141 e 142 della Gazzetta del Popolo del 1850 (dove era riportato il progetto del monumento), una copia delle leggi Siccardi (promulgate lo stesso anno), alcune monete preziose, un chilogrammo di riso (di buon auspicio), una bottiglia di Barbera una cassetta di grissini torinesi.
Le leggi Siccardi, che abolivano il Foro ecclesiastico, furono approvate dal parlamento subalpino non senza drammatici scontri. “…Su deputati e ministri (fra cui Camillo Benso, ndr) – scrive Aldo A. Mola nel volume “Cuneo, la provincia Granda” 1990 – piovvero scomuniche. Fra Chiesa e Stato si arrivò alla rottura. Ottenuta a quel prezzo, la vittoria turbò Siccardi, che nel 1851 lasciò la politica. Seguì con distacco il corso degli eventi, convinto, da cattolico qual’era, che quelle leggi non erano persecuzione della religione, bensì liberavano la Chiesa dal fardello di privilegi anacronistici restituendola alla missione spirituale e caritativa intuita da altri geniali cuneesi, a cominciare da Giuseppe Cottolengo…”
Ai piedi dell’obelisco la seguente scritta:
ABOLITO
DA LEGGE IX APRILE MDCCCL
IL FORO ECCLESIASTICO
POPOLO E MUNICIPI
QUESTO MONUMENTO POSERO
IV MARZO MDCCCLIII
Com’è noto, solamente nel 1929, con gli storici Patti Lateranensi, saranno stipulati gli accordi che, fra l’altro, regoleranno finalmente i rapporti fra lo Stato Italiano e la Chiesa Cattolica.