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142 - Al tempo delle Congregazioni e delle Opere Pie: viaggio dell'associazionismo religioso e laico - religioso di ieri

142 - Al tempo delle Congregazioni e delle Opere Pie: viaggio dell'associazionismo religioso e laico - religioso di ieri

“Congregazione” era il termine con cui, nel Medioevo, veniva definita “la riunione di più persone aventi una fisionomia e una funzione unitaria, riconosciuta dal diritto pubblico”.
Ma esistevano anche le “Confraternite”, le “compagnie”, le “società”, le “Opere Pie” e, più avanti, gli oratori, le congregazioni mariane, le Dame della Carità, le Conferenze di San Vincenzo, le Amicizie Cattoliche, ecc…, tutte associazioni di laici militanti che, in forma organizzata si impegnarono a collaborare all’apostolato gerarchico della Chiesa, ponendo le basi della futura AZIONE CATTOLICA moderna. 
Nel 1584, Mons. Peruzzi, nel corso della sua visita pastorale a Cavour, avendo rilevato la mancanza dell’ASSOCIAZIONE DEL CORPO DI CRISTO (futuro CORPUS DOMINI) o ASSOCIAZIONE DEL SS. SACRAMENTO, ne ordina l’istituzione “esortando il popolo ad iscriversi e a praticare quanto essa richiede, anche in vista della indulgenza concessa all’associazione”, e stabilendo inoltre che “ogni terza domenica del mese si facesse la processione del SS. Sacramento all’interno della Chiesa usando il baldacchino solenne e, portando il SS. agli infermi, lo si accompagnasse con non meno di 12 candele…”
Mons. Peruzzi ordinava anche che si istituisse l’ASSOCIAZIONE DELLA DOTTRINA CRISTIANA, “secondo le norme della Bolla di Papa Pio V, sicchè anche le bambine vengano istruite in una chiesa separatamente dai bambini, per mezzo di donne idonee.” L’avvenuta costituzione di questa associazione è confermata nella relazione della visita apostolica a Cavour di Mons. Francesco Rorengo di Rorà nel 1776.   
Esisteva in quel tempo (1584) l’ASSOCIAZIONE DI SAN BERNARDINO, con gli statuti “stampati a novo a Milano per ordine dell’Ill.mo e Rev.mo Arcivescovo Cardinale Barthei”  con un cappellano dell’ordine di Sant’Agostino che aveva il compenso annuo di  10 scudi e mezzo della moneta corrente. 
L’erezione in Cavour della COMPAGNIA DELLA CARITA’ col nome di UMILIATE è immemorabile – scrive Mons. Arato nella prefazione del Regolamento della Compagnia ristampato con modifiche nel 1912 – Questa Compagnia nel 1690 fu quasi distrutta per le guerre che vennero a desolare anche Cavour. Fu ristabilita e restituita al suo splendore nel 1697… Quando a Cavour non c’era ancora l’ospedale – continua Mons. Arato - le consorelle facevano la colletta del grano, dei legumi, del vino, poi soccorrevano i poveri impotenti a cercarsi il vitto. Eretto l’ospedale, l’officizio di collettare fu mutato in quello di visitare gl’infermi nelle case e nell’ospedale, e facevano gli offizi richiesti dalla Carità cristiana, e, occorrendo, cucivano, rappezzavano, raccomodavano gli abiti, la lingeria.” 
A questa Compagnia si potevano iscrivere “le donne maritate e le vedove che vivevano nel santo timor di Dio, lontane da balli promisqui, dai teatri, dai cinematografi immorali, irreligiosi,…”  
L’opera della Compagnia delle Umiliate (posta sotto la protezione di Santa Elisabetta d’Ungheria (1207-1231), che per le sue opere di carità fu chiamata la Madre dei Poveri), sarà in parte portata avanti dalle suore del Cottolengo assegnate all’Ospedale di Cavour dal 1836/1838.
La CONGREGAZIONE DI CARITA’ riconosciuta nel 1862 ma già operante nel secolo precedente anche come COMPAGNIA DI CARITA’ O DELLO SPIRITO SANTO, fu regolata nel 1890 dalla legge che rappresentava la beneficienza pubblica in genere. Fu amministratrice dell’ospedale di Cavour, compito in seguito affidato all’E.C.A. (Ente Comunale Assistenza)
La Congregazione era composta da 12 consultori fra i quali primeggiava il Parroco, il giudice e il sindaco, come si può dedurre dal registro delle deliberazioni in quel tempo.
Nel XVII secolo esistevano anche la CONFRATERNITA DEL SS. CROCIFISSO (O DI SANTA CROCE), quella del SANTO NOME DI GESU’ (poi DEI SS. NOMI DI GESU’ E MARIA), la SOCIETA’ DEL SANTO ROSARIO, quella DEL CARMINE, DEL SUFFRAGIO  e la CONGREGAZIONE O COMPAGNIA DEI SACERDOTI, quest’ultima fondata nel 1697 dai pochi sacerdoti superstiti all’eccidio del Catinat. Costoro, pensando alla moltitudine di morti che sarebbero rimasti senza alcun suffragio, decisero di fondare un’opera permanente sotto la protezione di S. Giuseppe che servisse a suffragio dei defunti e delle persone che in seguito si sarebbero associate, impegnandosi a far celebrare all’altare del Santo 40 messe per ogni consocio defunto nel corso dell’anno.  
La SOCIETA’ DI SAN GIUSEPPE nacque invece nel 1899 per iniziativa dei falegnami cavouresi. Riunisce ovviamente tutte le persone che portano il nome “Giuseppe” e ha lo scopo, oltreché aggregativo, di favorire il bene morale e religioso dei soci.
La CONGREGAZIONE DEGLI AGONIZZANTI, costituita nel 1723 riuniva in “pio sodalizio” un numero fino a 72 confratelli e 72 consorelle, con l’impegno, nell’agonia di un consociato o consociata, di riunirsi per pregare in chiesa con l’esposizione del SS. Sacramento all’Altar Maggiore.
La PIA UNIONE DELLE FIGLIE DI MARIA fu approvata dal Cardinal Gaetano Alimonda con decreto del 19 marzo 1886 “sotto il patrocinio della Beata Vergine Immacolata e di Santa Agnese Vergine e Martire, arricchita di molte indulgenze e privilegi.” Essa aveva lo scopo di infervorare nella vera devozione a Maria SS. tutte le consorelle (giovani del paese di ogni condizione purché di buona condotta, in età dai 12 ai 40 anni), le quali professando un culto collettivo (e quindi più gradito alla Vergine) si sarebbero assicurate l’adempimento di quella Sua promessa: “Coloro che mi glorificano avranno la vita eterna…”. Le consorelle (con veste e velo bianchi, cintura azzurra e nastrino al collo (pure azzurro) con medaglia intervenivano a funzioni e processioni, indossando l’abito “oscuro” solo per le sepolture. Una delle FIGLIE DI MARIA di Cavour, Suor Mariangela Regazzi, nel 1998 celebrava il suo 50° anno di servizio al Santuario di Oropa di cui era Superiora.
La SOCIETA’ DI SAN GIOVANNI BATTISTA fu fondata nel 1902 da un comitato di cavouresi in comune accordo con il parroco di allora, Mons. Giovanni Maria Vignolo. La Società a cui potevano aderire tutti coloro che portavano il nome “Giovanni” “ancorchè questo non fosse il primo nome imposto”, non aveva altro scopo “se non che il benessere morale e religioso dei singoli soci,… escludendo ogni atto o fatto di cose politiche o cose estranee allo scopo della Società stessa.” 
L’ORDINE FRANCESCANO SECOLARE (ex TERZO ORDINE FRANCESCANO) “è nato nel Medioevo, durante la ricca età comunale – scrive Dario Poggio – per ricordare a molti cristiani, distratti dai piaceri materiali, il merito che hanno presso Dio la Povertà, la Fratellanza, la semplicità di vita e la ricerca costante di Cristo nel prossimo”. Quello di Cavour è sorto, come segno forte di spiritualità, nella frazione di Gemerello il 25 luglio 1926, subito seguito (nel 1928) da un seconda fraternità nella Parrocchia di Cavour. Questo determinerà una sintesi di entrambe le fraternità con l’attuale denominazione di FRATERNITA’ FRANCESCANA SECOLARE DI CAVOUR. 
Il GRUPPO DI VOLONTARIATO VINCENZIANO a Cavour mosse i primi passi negli anni 1934/35 come Compagnia di San Vincenzo de’ Paoli prima e ARMADIO DEL POVERO poi, fino alla denominazione che, dal 1976, è quella attuale. Interviene (con anche la collaborazione dell’Amministrazione comunale) nell’aiuto a persone che si trovano in casi particolari di indigenza o di altre necessità. 
Nella “Minute Provisoire du Tableau Indicatif de la Commune de Cavour” (1805), sono nominate inoltre la CONFRAIRIE DU SAINT SACREMENT, la CONFRAIRIE DE NOTRE DAME, e, nel “Sommarione preparatorio di Beni-Fondi” del 1867, compare l’OPERA PIA RIBOTTA. Nel 1880 si trova un riferimento ad una certa OPERA PIA CEPPI DI BAIROLS.


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