Il mio paese
(del Prof. Tirsi Mario Caffaratto, dedicata alla figlia Daniela. 1970)
Amo questo paese in cui senti il gallo
cantare all’alba, e le campane
suonar l’Ave Maria,
questo paese senz’acqua e senza fogne
ove le donne tirano il secchio al pozzo
o, quand’è magra, vanno alla fontana.
Amo questo paese sonnacchioso
disteso nella piana sotto la calura
questo paese di cent’anni fa.
Amo questa casa ove sul solaio
si rincorrono i gatti
e piangono come bambini,
e questa cameretta ove son nato,
ed or come un giardino
accoglie il fior più tenero della mia vita.
Amo questo paese di antica storia
ed ora senza storia:
ma là, nel chiuso recinto
che odora di mortella
e solo s’ode il frinir delle cicale,
vive il passato e parlano
i miei morti.
amo questo paese
perché qui son nato
e qui ho le radici
che nel passato s’affondano e mi traggono
nel futuro.