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IL MONDO DELLA MELA: STORIA E CURIOSITA'

Cavour, cittadina dalla storia millenaria in una terra a forte vocazione agricola, ha saputo sviluppare nel tempo una grande tradizione gastronomica a cui, da anni ormai, si è affiancata quella frutticola. Con TUTTOMELE™, accanto ai famosi “pranzi dei grassoni” degli anni cinquanta, è nata “La settimana gastronomica della mela” e, per ultimo, l’appellativo fino a ieri emblema della sola metropoli americana: “LA GRANDE MELA”.
Questo mini libro-ricettario, ricco di notizie, curiosità e ricette, vuole essere un omaggio ai Venti Anni della manifestazione, ma anche alla Nostra Amica Mela, per conoscerla meglio ed imparare ad apprezzarla ancora di più.
 
La mela nella leggenda
La mela è il frutto per eccellenza. Con la sua forma sferica ha suggerito all’uomo la totalità del cielo e della terra: una specie simbolo del potere massimo terrestre e divino insieme.
Nella tradizione ebraico-cristiana il melo e l’albero del bene e del male, nella mitologia scandinava la mela è il cibo degli dei.
Sono tre mele d’oro che tentano Atalanta a fermarsi e a perdere la scommessa con Ippomene; è una mela d’oro che scatena la guerra di Troia; è una mela il frutto che, consacrato ad Afrodite, a partire dal 3° sec.d.C, in Grecia, viene gettato al giovanetto o alla fanciulla per scegliere il compagno di banchetto; sono  mele i frutti dell’immortalità del giardino delle Esperidi che Ercole, nella sua undicesima immane fatica, riesce a conquistare.
La mela, oltre che nella mitologia, ricorre in innumerevoli fiabe ed in tradizioni pseudostoriche; inoltre, da decenni ormai, campeggia anche nel campo della pubblicità.
E così, partendo da quella che cadendo in testa a Newton gli fece intuire il meccanismo della forza di gravità, oppure da quella che ha fatto di Guglielmo Tell l’eroe nazionale del popolo svizzero, arriviamo alla simbologia moderna che, fra l’altro, la vuole citata nello slogan di una famosa ditta di costruttrice di motoscooter e come nome del primo personal computer a dimensioni ridotte.
 
La mela nella storia
Originaria dell’Asia Minore, a sud del Mar Nero, dove se ne trovano le prime tracce, la mela, attraverso l’Egitto e la Grecia, passa in Europa, dove, nell’Impero Romano, già viene decantata a poeti e da scrittori, consigliata e raccomandata da diuretico e come cura per diversi problema all’apparato digerente.
In seguito, le invasioni barbariche causano un profondo decadimento dell’agricoltura, che si protrasse per circa un millennio. L’uomo tornò a cibarsi di frutti selvatici e preferì dedicarsi maggiormente alla produzione di cereali. I meli erano numerosissimi allo stato selvatico e i loro frutti erano ben lontani dalla qualità, dal profumo e dal colore di quelli decantati degli antichi.
Soltanto nel XV secolo, grazie a grandi opere di irrigazione e di bonifica, a fortunati innesti e nuovi sistemi di fertilizzazioni, si tornerà a produrre qualità di frutta pregevole.
E’in tutto questo periodo che, con la creazione di grandi frutteti in Italia e in Europa, questa coltura si rivela anche una notevole fonte di guadagno.
Nel XVI secolo, la mela emigra in America, rendendo tutto lo stato di New York famoso per l’ottima qualità dei suoi frutti.
Contemporaneamente, le mele appaiono trionfanti nella pittura fiamminga, tedesca, italiana: i frutti bellissimi che appaiono nelle opere degli artisti testimoniano il progresso delle colture.
Da allora in poi la mela si diffonde sempre di più nell’uso popolare, non solo come frutto, ma anche come toccasana per la salute e la bellezza. In cucina poi, diventa ingrediente particolarmente delicato, oltre che per i dolci, anche per antipasti e per primi e secondi piatti.
 
La mela nel mondo
Nel mondo si producono 564 milioni di quintali di mele. Il maggior produttore con 270 milioni di quintali è l’Asia,seguita, con 160 milioni di quintali, dall’Europa.
La produzione nell’Unione Europea è di 80 milioni di quintali, con l’Italia al 1° posto, seguita da Francia,Germania,Spagna. Questi paesi insieme, concorrono al 70% della produzione totale dell’Unione Europea.
In Piemonte la pomicoltura vanta un antica tradizione che risale a diversi secoli fa, praticata prevalentemente in zone di collina fino a metà degli anni Trenta.
Dopo, la coltura della melo si sviluppa nelle zone irrigue dalla pianura, con impianti specializzati e con varietà più moderne. In poco più di sessanta anni la pomicoltura piemontese è all’avanguardia e può essere collocata fra i primi posti a livello nazionale.
Le mele catalogate sono centinaia e centinaia, anche per la facilità di un’importazione di varietà che crescono esclusivamente in America e in altri Stati.
Fra le più diffuse troviamo le Golden Delicious (gialle) che coprono da sole quasi la metà della produzione UE, la Reed Delicious (rosse), le Renetta del Canada, le Jonathan, le Granny Smith (verdi), le Abbondanza, le Morgan, e le Annurca (queste ultime due di produzione esclusivamente italiana).

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