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GEMELLAGGIO tra il TERZO ed il GRUPPO ANA di Cavour: un gemellaggio storico, riflessioni nel segno dell'alpinita'.
GEMELLAGGIO tra il TERZO ed il GRUPPO ANA di Cavour: un gemellaggio storico, riflessioni nel segno dell'alpinita'.
Oltre un mese è passato da quando il Colonnello Comandante Lucio Gatti ed il Capogruppo A.N.A. di Cavour Flavio Giuliano hanno firmato lo storico documento di “Gemellaggio” fra una delle più prestigiose, efficienti ed addestrate unità dell’esercito Italiano, il “3° Reggimento Alpini” di Pinerolo e la piccola ma intraprendente, generosa ed instancabile “Sezione Alpini in congedo Cavour”. Un atto che è stato il suggello “formale” di una lunga amicizia e della collaborazione tra due istituzioni che, in virtù dello spirito di “Alpinità” e di una grande comunione di “valori”, hanno lavorato insieme raggiungendo importanti traguardi di solidarietà e di aiuto internazionale (vedi l’iniziativa “Con il Terzo a Kabul” ed il progetto “Segnal de vida”). Questo avvenimento, primo in Italia, assume tuttavia un valore che trascende la cerimonia stessa (sobria e essenziale, come vuole lo spirito alpino, ma intensamente vissuta e partecipata da tutti con grande interesse, simpatia e determinazione), diventando un esempio da seguire, da coltivare e da riproporre. Un modo nuovo di intendere e coniugare l’impegni militari, civili e sociali, un rinnovato spirito di amicizia e fratellanza fra militari e civili per costruire insieme un futuro migliore. Alpini in armi, Alpini in congedo e cittadini, uniti da una costruttiva collaborazione, da una sincera, reciproca stima. Raggiungere e mantenere uno stretto legame tra gli Alpini in armi e gli Alpini in congedo è, di questi tempi, un obbiettivo molto più importante e fondamentale che nel passato. Infatti, gli Alpini di oggi non sono più reclutati con provenienza regionale “montana” (che presupponeva caratteristiche di “Alpinità” già intrinseche), ma devono diventare veri Alpini solamente con il sudore la tenace sopportazione alla fatica, il coraggio, l’umanità e la professionalità. Nel passato invece (oltre a queste caratteristiche essenziali), il legame stretto tra reparti, territorio, tradizione e cultura è sempre stata la vera “forza” e la caratteristica peculiare delle truppe alpine. I nuovi Alpini sentono quindi la necessità effettiva ed il bisogno di conoscere e, recepire ed amalgamare la gloriosa storia del corpo, le esperienze vissute, i ricordi, gli esempi della tradizione alpina. Gli Alpini in congedo, i gruppi ANA, sono da sempre gli eredi ed i custodi di questi valori fondamentali che devono quindi poter trasmettere. Da qui si comprende, l’esigenza, l’importanza ed il plauso per questo esemplare iniziativa cavourese. Occorre poi sottolineare che, il 3° Reggimento Alpini, è una unità operativa militare e non un reparto di pie crocerossine con scopi unicamente umanitari ( come troppo spesso i media tendono a dipingere i nostri reparti). Le missioni umanitarie sono solamente un aspetto (se pure importantissimo e lodevole) dell’impegno richiesto ai nostri Alpini. Compiti spesso difficili e rischiosi come le missioni di interposizione tra parti belligeranti, le missioni di bonifica del territorio o le missioni di scorta sono state purtroppo pane quotidiano in Afganistan, Pakistan, Bosnia ed in tutte le nazioni dove sono stati “e dove saranno in futuro” chiamati ad operare gli alpini. Ma sempre e dovunque i nostri militari hanno operato, hanno raccolto consensi, ammirazione e rispetto, sapendo anche imporre, quando strettamente necessario, la dura legge delle armi a difesa della pace e della libertà. Noi Alpini del gruppo di Cavour (come d’altronde quelli di tutti gli altri gruppi ANA) siamo quindi orgogliosi e fieri di rappresentare, di conservare e di tramandare lo spirito delle più genuine tradizioni alpine e di avere l’onore (con questo gemellaggio) di essere i “veci” del glorioso e mitico “Terzo Reggimento Alpini”.
Dario Poggio
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