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4) DAI BENSO IN POI

Alla morte di Vittorio Amedeo I, Cavour si trova coinvolta nelle lotte interne di Casa Savoia per la reggenza.
Cavour viene rivendicata dalla Francia ancora una volta, e ancora una volta, il forte viene distrutto e, successivamente, ricostruito.
Nel 1649 avviene la prima infeudazione ai BENSO di Santena Ponticelli che d'ora in poi si chiameranno "I Cavour" e da cui discenderà il celebre Conte Camillo.
Nel 1685 nuove minacce arrivano dalla Francia: Luigi XIV rompe l'alleanza con VITTORIO AMEDEO II, reo di lasciare insediare "al di qua dei monti" i suoi sudditi protestanti che, dopo la revoca dell'Editto di Nantes, fuggono verso le nostre Valli Valdesi ricevendo ospitalità. Le soldatesche del generale NICOLAS DE CATINAT avanzano inesorabili portando morte e distruzione anche a Cavour (Eccidio del 1690).
Cavour rimane luogo quasi deserto con le fortificazioni che non verranno mai più ricostruite, la popolazione decimata ed inoltre raccolti distrutti e clima insalubre provocati dallo straripamento del torrente Pellice.
Ancora una volta però inizia un lento "risorgere dalle rovine": una colonia di monregalesi viene a stanziarsi nel cavourese, si amplia l'ospedale, si costruisce il ponte sul Rio Marone e, per favorire ulteriormente la popolazione, viene adattata a Chiesa parrocchiale la cosiddetta Cappella della Concezione, ai piedi della Rocca, in sostituzione dell'antica Parrocchiale di S. Lorenzo extra-muros ormai pericolante.
L'abitato di Cavour, definito a Nord e ad Ovest da canali di acque che influiscono fortemente sulla morfologia urbana e sul favorevole sviluppo dell'economia locale, con il dominio napoleonico conosce un altro periodo di decandenza: vengono soppressi gli ordini religiosi, l'Ufficio di Registratura viene trasferito a Villafranca e la diocesi subisce una nuova suddivisione.
Il terremoto del 1808 obbliga ad intraprendere parecchi lavori di ristrutturazione con migliorie per le strade e per gli edifici pubblici: la zona del Gerbido, fino ad allora incolta, viene dotata di un'ala nuova per il mercato (1838).
Un intervento di grandissima importanza (1881) è la costruzione della Tramvia Pinerolo-Cavour-Saluzzo, a cui avrebbe dovuto seguire la Cavour-Villafranca, mai realizzata.
Si costruiscono i primi opifici per la lavorazione della seta, segherie, mulini; l'agricoltura si intensifica con prati irrigui, gelseti, allevamento di bestiame.
In questo secolo molti edifici e monumenti nuovi vengono ad arricchire la struttura architettonica del paese: il cimitero nuovo (1817), la fontana "romana" (1829), l'asilo infantile (1848), il campanile di S. Lorenzo (1862).

Nascono anche i primi edifici industriali, episodi abbastanza isolati e comunque sempre collegati alle principali attività del paese che restano quelle agricole.
Notevoli migliorie vengono apportate alla Parrocchiale che verrà definitivamente consacrata a San Lorenzo (come quella antica) nel 1874.
Alla fine dell'800 una grave recessione si abbatte sulle campagne: molti cavouresi prenderanno la via dell'emigrazione verso la Francia, gli Stati Uniti e, soprattutto, l'Argentina.


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