Mulino dei Benso

Il mulino, in un documento del 1875, risultava fra i possedimenti dei Benso (marchesi di Cavour dal 1649) e, in particolare “dell'Illustrissimo Signor Marchese Ajnardo del fu Signor Marchese Gustavo”, rispettivamente nipote e fratello del Conte Camillo Benso di Cavour.

Il possedimento del mulino è così descritto: “molino da macina, due case con cortile, orti, prato e sito sopra il bedale”.
Gli altri possedimenti dei Benso in Cavour, risultavano essere:

• sulla Rocca: “castello rovinato, casa, corte, bosco, gerbido vineato”
• regione Sant'Agostino, via Santa Cristina, Fontanile: “molino (detto “del Devesio”) e pesta da canapa, cascina con cortile, prati, orti, pascoli vari, campi, gerbido paludoso, alteno”.

Tutte le proprietà immobiliari dei Benso a Cavour (e quindi anche il mulino) passarono alla discendenza svizzera della madre del Marchese Gustavo (1806- 1864) e del Conte Camillo (1810-1861). Attualmente sono di proprietà privata, tranne la vetta della Rocca che è stata acquistata dal Comune quando è stato costituito il Parco Naturale della Rocca (1980). Il mulino, già esistente nel 1678, è denominato “mulino della villa” ed è stato operativo fino al 1980. Anticamente occupava quasi tutto lo sbocco di questa via, ora denominata Via Conte Cavour, e per questo, nel 1879, è stato abbattuto e ricostruito a lato della stessa via, dove lo vediamo attualmente. L'acqua che lo azionava è ancora oggi quella del bedale detto “di Cavour” o “dei mulini”, una derivazione del torrente Pellice realizzata dai Benedettini dell'Abbazia di Santa Maria di Cavour, nel territorio di Campiglione Fenile, con concessione della contessa Adelaide di Susa, nel 1041. Ancora oggi fa parte del sistema cavourese d'irrigazione.